Il caso Liliana Resinovich torna a Quarto Grado: Claudio Sterpin nega il suicidio, Sebastiano Visintin parla del viaggio in Brasile.
Il giallo della morte di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022, è tornato al centro del dibattito nella trasmissione Quarto Grado. Intervistati in collegamento, Claudio Sterpin, l’amico speciale della vittima, e Sebastiano Visintin, il marito di Lilli, hanno offerto due visioni completamente diverse degli eventi. Di seguito, le dichiarazioni scritte da ilsussidiario.net

Claudio Sterpin: «Lilli è stata senz’altro uccisa»
Sterpin ha ribadito le sue convinzioni già espresse in passato:
«Tutto quello che si sta facendo adesso doveva essere fatto nel gennaio 2022 o subito dopo la morte. Spero che non siamo fuori tempo massimo».
Ha anche raccontato un dettaglio specifico del suo primo incontro con gli inquirenti:
«La primissima volta che mi sono presentato in questura, il giorno 15 dicembre 2021, ho posato il mio telefono, se lo sono presi e l’hanno tenuto 2 ore e mezza, hanno avuto il tempo di copiare tutto volendo, e questa era una cosa che doveva essere fatta per tutti, tutti quelli coinvolti in una, all’epoca, sparizione. Sto parlando di parenti, conoscenti, una ventina di persone. Il gruppo di persone che doveva essere indagate da subito era eterogeneo – aggiunge – doveva comprendere tutti i parenti di Lilli, i conoscenti più stretti ma anche i parenti e i conoscenti di Sebastiano».
Caso Liliana Resinovich: la GoPro
Sterpin ha poi sollevato un’anomalia nei video della GoPro di Sebastiano Visintin:
«Ha battuto due record mondiali di ciclismo percorrendo in 13 secondi 580 metri. In uno di quei tratti in cui parla, andava a 240 km/h e anche in un altro pezzo andava solo un po’ più lento».
Parlando del loro rapporto, Sterpin ha dichiarato:
«L’ultimo anno per Liliana è stato travagliato per due cose che sono accadute a ottobre e novembre 2021. Noi abbiamo iniziato a frequentarci di più dopo la morte di mia moglie e all’epoca stava cercando un altro appartamento – l’ho dichiarato il 15 dicembre nella mia prima sit – lei cercava una casa perché non voleva lasciare Sebastiano in braghe di tela, ha detto testuali parole. Cercava per lui una situazione più modesta, intenzionata a non lasciarlo senza un tetto sulla testa: questo era il cuore di Liliana e io – lo posso giurare – le ho detto che non avevamo problemi di soldi e se le servivano qualche centinaio di euro io c’ero. Parliamo prima del 25 ottobre 2021».
Poi ha aggiunto:
«Quel giorno io sono cambiato nei suoi confronti definitivamente, tanto che sapeva delle mie intenzioni: lei voleva andarsene da casa sua ma non aveva un’altra abitazione e io le dissi di venire a vivere a casa mia».
Infine, sulla causa della morte di Liliana Resinovich:
«Sono d’accordo che Lilli sia stata uccisa, lei non può essersi suicidata, l’ho detto da subito, considero persona di scarsa intelligenza chi parla o pretende di pronunciare la parola suicidio. Non è possibile perché in quel punto Lilli non poteva morire, perché sarebbe stata spolpata dai cinghiali».
E ha concluso con un tono cupo:
«È una battaglia contro il tempo? Io ne ho poco, recito come Albertazzi, in questo ultimo periodo sono… meglio che soprassediamo…»
Sebastiano Visintin: «Il Brasile? Era il 2020»
A Quarto Grado, anche Sebastiano Visintin ha preso la parola, rispondendo indirettamente alle affermazioni di Sterpin: «La convivenza? Quello che dice Claudio è la verità? Io non voglio parlare di lui».
Ha parlato poi della casa che Liliana Resinovich stava cercando:
«Per quanto riguarda le ricerche della casa in quel periodo, Lilli stava cercando una casa ma per noi, una casa che doveva essere al primo piano perché ho avuto sempre problemi con le gambe, poi avere un garage, non eccessivamente grande e a prezzi accessibili, perché lì si pagavano cifre abbastanza importanti. Non ho mai visto alcuna casa dal vivo, ma Lilli me ne ha mostrate alcune. Quello che dicono le altre persone su questa casa a me non interessa».
Riguardo al viaggio in Brasile di cui aveva parlato in precedenza, ha chiarito:
«Volevamo andare in Brasile – aggiunge – siamo andati in un’agenzia e abbiamo chiesto se vi fosse la possibilità di andare nel mese di febbraio, ci avevano chiesto 750 euro a testa».
Infine, sul luogo dove è stato ritrovato il corpo:
«Venivamo a passeggiare nel boschetto delle rose, era un momento in cui ci fermavamo, osservavamo la natura, stavamo in silenzio, per noi era importante questo. In questo posto non siamo mai entrati, poi era un ambiente chiuso. Lei avrebbe avuto il motivo di venire qui? Qualcuno dovrebbe darci queste risposte dopo 4 anni, dopo tutto questo tempo…»
Qui il video del servizio di Quarto Grado.